martedì 7 luglio 2020

Recensione: Tolas, Tales of lights and shadows - L'Amuleto, di Zac D'Aleo


Salve a tutti, cari lettori! Attualmente sto scrivendo questa recensione alle 4 di notte, dopo aver appena finito il libro di cui vi parlerò oggi:
Tolas, Tales of lights and shadows - L'Amuleto, di Zac D'Aleo.
Innanzitutto parto con il fare i miei complimenti all'autore, in quanto questo è il suo libro d'esordio, e dei sentiti ringraziamenti alla casa editrice di TriskEdizioni per la fiducia nell'avermi inviato la copia ARC. Vi lascio inoltre il link al sito ufficiale di Tolas, dove potrete scoprire nuove curiosità, come ad esempio la mappa. 

Questa purtroppo è una recensione che ha visto la luce più tardi di quando avessi voluto, ma ormai siamo qui, perciò bando alle ciance e partiamo di commento!




Tolas, Tales of lights and shadows  - L'Amuleto

Recensione Tolas, Tales of lights and shadows - L'Amuleto di Zac D'Aleo, di Pagine di inchiostro


Trama 

I tempi sono difficili: creature mitologiche si stanno risvegliando mentre dal Nord cala una nuova guerra. Il sommo consigliere del Re propone di ricomporre l'Amuleto in grado di unire gli eserciti e proteggere il regno. Quattro ragazzi, domatori in grado di seguirne le tracce, vengono scelti per compiere questa missione. L'amuleto sarà l'unica speranza di restaurare e salvare l'impero. Preparati a vivere una nuova avventura tra segreti millenari, magie dimenticate, intrighi di corte e isole inespugnabili. Non lasciarti ingannare dall'apparenza, nulla è dato al caso, Tolas saprà trasportarti in un nuovo mondo.

Recensione

Tolas è un mondo nuovo: ha le sue regole, i suoi regni e i suoi abitanti, ha le sue creature, i suoi intrighi e soprattutto i suoi eroi. Quello di oggi è un high fantasy per le generazioni più giovani, un libro per ragazzi che ha il giusto potenziale. Ma andiamo con ordine...

Il volume si apre con tre dei sei principali protagonisti, tre dei quattro domatori degli elementi (fan di Avatar - La leggenda di Aang, fatevi avanti) destinati a trovare e ricostituire un antico amuleto andato distrutto. Fin da subito ce ne viene spiegata la storia e attraverso delle descrizioni spaziali davvero ben riuscite, non è difficile immaginare questa nuova terra con i suoi santuari e le sue colonne di marmo rosso. Ho particolarmente apprezzato le descrizioni e la naturalezza con cui ci vengono presentati i personaggi, mettendoci nelle condizioni di inquadrare fin da subito le loro personalità. Verso circa metà libro ci è dato conoscere tutti e sei i nostri intrepidi amici non solo da un punto di vista esterno, ma anche interiore, dal momento che la narrazione si presenta in terza persona ma suddivisa in capitoli di volta in volta dal punto di vista di un personaggio diverso.

Devo ammettere che la prima parte del libro fa fatica ad ingranare, ma non la ritengono una diretta conseguenza della presentazione di un nuovo mondo. Infatti, chi più chi meno, nella nostra vita ci siamo trovati tutti almeno una volta nelle condizioni di leggere un libro ambientato in tempi e spazi diversi da quelli correnti; si è pronti a sbattere la testa contro una valanga di informazioni nuove e talvolta pesanti per amor di trama e coerenza logica. Ed ero pronta anche io a tutto questo, ma, come già scritto, sono stata piacevolmente sorpresa dalla naturalezza con cui tutte queste nuove notizie ci venivano proposte. Ho amato le descrizioni spaziali! Quello che invece mi ha lasciato un po' perplessa sono state alcune azioni dei personaggi, ma specialmente la tempistica generale. Capitemi, non è impossibile destreggiarcisi, ma, appunto, secondo me non ci si dovrebbe "destreggiare" affatto. Riconosco, però, di essere fuori target (qui tarato tra i 12 e i 16 anni), se non particolarmente per età quantomeno per vere e proprie letture, e per questo probabilmente io mi aspetterei una maggiore attenzione per dettagli che magari ad un ragazzo di tredici anni interessano ben poco o, addirittura, sono per lui sufficienti. Con l'avanzare degli anni e l'ampliarsi della propria libreria, iniziano inevitabilmente anche a cambiare i nostri punti di vista e posso quindi dirvi come forse le criticità riscontrate siano riconducibili a questo. Per non farvi incorrere in spoiler indesiderati, mi limiterò a dirvi che talvolta a passare senza che ce ne accorgessimo non erano minuti, giorni, ma vere e proprie settimane! Ma se c'è una cosa che ho sperato fino alla fine che venisse rivelata è... Per evitare lo SPOILER non cliccate sul pulsante sottostante. 

Eccoci di nuovo qui, non amanti degli spoiler e intrepidi che invece non li temono. Se quello che ho appena detto vi ha allarmato, se non siete amanti dei libri che possono risultare un po' lenti, non abbiate paura, perché dalla seconda metà del volume, la storia inizia a presentare un ritmo più serrato e ricco di azione, senza parlare dei colpi di scena!!

Ho apprezzato particolarmente la bravura nel lasciare piccoli indizi che si sono poi andati a rivelare, chi più chi meno, completamente: se infatti alcuni hanno avuto dei risvolti significativi per la risoluzione di questo primo volume, altri invece sono da intendere come molliche di pane che sembrano condurci per mano verso i successivi volumi.

Ma basta parlare della trama e affrontiamo finalmente una domanda che molti di voi si staranno chiedendo: chi sono i nostri eroi? In tutta sincerità vi dico che non mi è ancora ben chiaro se dei quattro dominatori uno sia il protagonista indiscusso o se, invece, la figura del protagonista si vede scissa fra quattro personaggi. Personalmente ad un primo approccio avevo inteso la seconda opzione, ma ad un'analisi più attenta non sarebbe da escludere neanche la prima. 

In entrambi i casi ci sono però dei dubbi. 

Qualora dovessimo credere nell'ipotesi nel protagonista indiscusso, Samas sarebbe il nostro eroe. Peccato che sia il personaggio con cui io abbia legato di meno. Infatti, a differenza di tutti gli altri, Samas sembra essere l'unico a non aver presentato una reale crescita interiore. 

Nella piccola Mizu ho notato una forte maturità, pur senza che perdesse il suo animo ribelle e movimentato; in Tarau si evince un'arrendevolezza positiva nei confronti della sua squadra, con un conseguente aumento di fiducia, pur mantenendo il suo lato protettivo e guardingo; nella maga Mayra è notevole, invece, una maggiore attenzione nelle scelte fatte e una maggiore saggezza e, così come per Tarau, una maggior fiducia nel suo gruppo, nonostante il carattere schivo e diffidente. Samas, invece, è tutto un altro paio di maniche: personalmente non ho notato un reale cambiamento, ma anzi, l'accentuazione di un carattere poco incline al dialogo e alla messa in discussione. Se non tanto per le scelte che fa, il termine discutibile può essere sicuramente usato per i modi in cui si relaziona con il suo gruppo. Un certo ego smisurato che non si è mai realmente piegato, figurarsi spezzato. Avrei sicuramente preferito vederlo toccare il fondo per una volta, nella speranza che aprisse gli occhi, ma c'è ancora tempo nel prossimo volume e spero vivamente che accada, perché è un personaggio con del potenziale, ma che è solo all'inizio del suo percorso. 

Come potete notare sono proprio le diverse evoluzioni che mi hanno fatta dubitare del ruolo di protagonista (che solitamente è sempre il più incasinato, parliamoci chiaro). Qualora, però, i protagonisti fossero tutti e quattro, allora sorgerebbe un altro problema: Samas è l'unico che viene ampiamente caratterizzato e che riceve le maggiori attenzioni interpersonali. Il punto di vista degli altri personaggi viene utilizzato per far progredire la storia, ma poco si analizzano i loro desideri, le loro paure e i loro difetti. Solitamente le figure che ricevono tale trattamento sono quelle secondarie, quelle con una crescita minore e in secondo piano, meno malleabili e già formate, chi più chi meno: è il caso di Krista, di Megara, di Salem. 
Non fraintendetemi, tutti i personaggi sono ben caratterizzati, ma per dei protagonisti mi aspetterei qualcosina in più, quel salto che ce li facesse sentire oltre che leggere.

Menzione d'onore va fatta, invece, a Ryan, che ho scoperto essere vittima di un certo odi et amo da parte di molti, ma che personalmente ho amato alla follia! È il personaggio più complesso e meglio strutturato dell'intera storia. Il classico personaggio che è difficile da inquadrare e da cui ci si aspetterebbe di tutto. Sarò amante del brivido, ma quella diffidenza che mi seguiva passo passo a qualsiasi azione facesse non mi è dispiaciuta neanche un po', anzi, è stata quel pizzico di pepe che serviva nella storia.

Il premio di personaggio rivelazione va senza dubbio a qualcuno di cui non farò nome, ma che a fine libro non sarà difficile da individuare (chi vuole intendere intenda). Ammetto di non essermi mai fidata al cento per cento, ma mentirei se dicessi che non mi ha colta alla sprovvista.
La parte finale del libro è stata un colpo al cuore dopo l'altro, una tachicardia continua e un pathos crescente senza dubbio ben riuscito!

Infine non mi resta che analizzare quello che molti chiamano "contorno", ma che per me è fondamentale tanto quando i protagonisti e il filone principale della storia.
Come già si evince dalla trama, i nostri eroi si ritrovano ad affrontare diversi problemi, tra cui delle creature mitologiche, o gergalmente dette mostri, che se per un occhio esperto risultano essere utilizzate un po' alla buona, dall'altra parte per un occhio più profano, se non addirittura vergine, sono sicuramente fonte di cultura e integrazione con i testi e i miti più antichi. È il caso dell'idra, della chimera, dei draghi e delle viverne (di cui ho apprezzato particolarmente la distinzione, venendo io da un'infanzia caratterizzata dalla saga della Ragazza Drago). Infine, ma non meno importante, la presenza di un'integrazione sulla base dell'orientamento sessuale. Fortunatamente i tempi stanno cambiando e personaggi appartenenti alla comunità lgbtq+ vengono via via integrati nelle storie ed è veramente importante il contributo che questa storia, specialmente visto che è rivolta ad un pubblico più giovane, è in grado di dare. La relazione che si andrà a presentare l'ho percepita un tantino affrettata, ma di nuovo torniamo alle problematiche temporali di cui vi parlavo prima.

In conclusione, è un libro che consiglierei? Sì. È perfetto? No, presenta alcune criticità (che possono essere anche mie personali), come le tempistiche, le descrizioni temporali e alcuni snodi iniziali privi apparentemente (mi auguro) di reali motivazioni di esistere, ma allo stesso tempo porta avanti una tradizione mitologica antica, forti valori etici e morali, e una storia con un grande potenziale. Detto questo vi invito caldamente a leggere o regalare questo libro, perché ho grande fiducia nel seguito e raramente mi sbaglio!



VOTO

4 commenti:

  1. Che recensione super, ti giuro che ho adorato ogni parola! Il modo in cui esprimi le tue perplessità è fantastico, non distrugge il libro ma ne fa una descrizione perfetta e veritiera. Un ritorno WoW!6

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    1. Grazie davvero! Non sai quanto mi fai felice con queste parole ♡ Esprimere le criticità riscontrate è sempre una questione delicata e sono contenta di esserci riuscita!

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  2. Io Tolas l’ho adorato e la tua recensione precisa e dettagliata mi è piaciuta molto!!

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    1. Grazie mille! Sono contenta che sia piaciuta anche a coloro che hanno già letto il libro

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