martedì 7 maggio 2019

Recensione: Vox: quando il silenzio è assordante, di Christina Dalcher

Vox Christina Dalcher recensione di Pagine di Inchiostro

Salve, lettori e lettrici! Quello di oggi è una distopia femminista che, già vi anticipo, ho amato alla follia. Si chiama Vox ed è di Christina Dalcher.

Vox
Puoi dire non più di 100 parole al giorno
Ma solo se sei una donna 
Quando il silenzio è assordante

Copertina Vox Christina Dalcher



Trama


Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l'unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Limite di 100 parole raggiunto


Recensione 


Che dire: divorato in cinque ore o poco più. Premetto che amo i libri distopici, perché sono capaci di suscitare quel giusto mix di rabbia, indignazione, paura e voglia di cambiare il mondo prima che accada qualcosa di irreparabile. Vox è tutto questo. 
Con le distopie si affrontano sempre temi di rilevanza mondiale, tematiche delicate e strettamente legate alla politica, spesso anche alla religione, non sorprende quindi che la protagonista, Jean, sia ben lontana dalla classica adolescente che ancora si deve scoprire: Jean, o Gianna per i suoi genitori italiani, è infatti una donna adulta di quarantatré anni appena compiuti, neurolinguista e madre di quattro figli, a cui viene tappata la bocca. 
Il mondo rappresentato in Vox è raccapricciante e costruito su avvenimenti realistici: è proprio questo ciò che rende distopico un libro e che lo separa dalla fantascienza, catapultandolo nella letteratura di Orwell e Huxley. Accade tutto in un attimo, una macchina in moto che, però, nessuno sembra notare finché non è troppo tardi. Cospiratori, fatevi avanti! 
La domanda che sorge spontanea è: "Perché nessuno fa niente?!", "Non si rendono conto a cosa stanno andando incontro?" La risposta è No. No, perché semplicemente si fidano, non è nuova la storia di un popolo che delega le scelte per il proprio bene a qualcun altro. Le città sono più grandi, gli Stati sono più estesi, le questioni politiche sono ormai di livello mondiale e il singolo cittadino crede che siano questioni lontane che non lo riguardano veramente, che da solo, lui contro le potenze mondiali, possa fare ben poco. Non so voi come la pensiate, ma sicuramente questo era ciò che credeva la Jean adolescente, in un periodo in cui i problemi erano ben altri -almeno per lei. 

Vox ci riporta attraverso i ricordi della stessa Jean a quando tutto è iniziato, ma specialmente a come  tutto sia potuto nascere… 

¶ Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione

 -cit. di E. Burke presente in Vox 

Ed è esattamente ciò che è successo, perché nel mondo immaginato dalla Dalcher le persone, la stessa Jean, avevano smesso di votare per dedicarsi a futilità, avevano smesso di manifestare per pigrizia, avevano smesso di interessarsi a qualcosa che in realtà riguardava tutti loro, preferendo non parlare. Il messaggio che Christina Dalcher voleva trasmettere è proprio l'importanza di protestare, di usare la voce. L'ha espresso molto chiaramente in un'intervista che potete trovare qui, dove racconta anche da dove sia nata l'idea per questo suo romanzo d'esordio.  

In sostanza Vox racconta di una presa di coscienza della protagonista, che maturerà con il tempo anche una propria crescita personale, scaturita per un istinto di protezione materno nei confronti della figlia Sonia, ma anche a causa di un orgoglio intaccato dagli stessi figli maschi. 

La crescita infatti non è una prerogativa solo di Jean: Steven, il primogenito, si unirà alla milizia del regime in carica, alimentando una disparità fra sessi, solo per finire con l'aprire gli occhi nel modo più trucido e violento che un ragazzo di appena diciotto anni possa vivere. 

Alla fine ciascun personaggio incarna un modo di essere: dall'individuo passivo che si vede il mondo crollare addosso, a quello influenzabile e attivo, solo nella fazione sbagliata, all'accondiscendente che inizia a ribellarsi solo dopo un trauma a lui vicino. Non ci sono i grandi eroi, ma solo persone. Una tecnica capace di rendere il tutto solo più realistico.

Come già preannunciato sono tematiche delicate, ma trattate in modo diretto e chiaro, lo stesso stile, sebbene dotato talvolta di tecnicismi (ricorre un linguaggio medico), è scorrevole e avvincente. Non mancano il black humor e le frecciatine ironiche, né la giusta dose di comicità. È entusiasmante nella scoperta di quanto il piano del governo sia in realtà più contorto di quanto non sembri e di come non tutti siano disposti ad abbassare la testa.

¶ "C'è una resistenza?" Che suono dolce che ha, questa parola.  
"Bellezza, c'è sempre una resistenza. Non sei andata al college?"
-cit. tratta da Vox 

Se dobbiamo parlare di pecche, l'unica cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso è stato il finale: leggermente confuso e sbrigativo; ammetto di aver fatto fatica a star dietro alla trama in alcuni momenti. Come facilmente intuibile, essendo un libro distopico, non esiste un vero e proprio finale, ma è giusto così (sebbene l'autrice non abbia escluso un secondo volume, probabilmente conclusivo). 
Tirando le somme, Vox è un libro che dovrebbero leggere tutti, è tarato per un pubblico più adulto (ma potrebbe benissimo rientrare nella categoria Young adult) e si ispira ai grandi pilastri della letteratura distopica, garantendo un messaggio forte e chiaro: 1984 di G. Orwell, Fahrenheit 451 di R. Bradbury e Il racconto dell'ancella di M. Atwood (The handmaid's tale, nella versione originale).


VOTO




2 commenti:

  1. Ciao! Innanzitutto complimenti per questo anno di blogging, porti sempre recensioni stupende😍. Questo libro distopico l'ho sempre sottovalutato ma dopo aver letto la tua recensione mi ricredo, penso che parli di temi fin troppo attuali e spero di riuscire presto a dargli una possibilità ❤️. Ancora complimenti ❤️

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    1. Ti ringrazio davvero ❤ E sono contenta di essere riuscita a farti rivalutare Vox: è un libro profondamente attuale, purtroppo, e che credo andrebbe letto almeno una volta nella vita. Spero tu riesca a leggerlo!

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