mercoledì 2 marzo 2022

Recensione: Malta 1775 - Il crepuscolo dei cavalieri, di Lawrence M.F. Sudbury

Torno con una nuova recensione! Sto parlando di Malta 1775 - Il crepuscolo dei cavalieri, di Lawrence M.F. Sudbury, un romanzo storico incentrato sugli avvenimenti del 1775 sull'isola di Malta: la cosiddetta rivolta dei preti.


Malta 1775 - Il crepuscolo dei cavalieri
di Lawrence M.F. Sudbury


Trama

Malta, seconda metà del 18° secolo: Bartolomeo, discendente da una delle famiglie più importanti della nobiltà papalina, è un Cavaliere del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta che governa l’isola. Capitano del “Levriero”, un vascello donatogli dal padre e inquadrato nella flotta melitense, membro della guardia del Gran Maestro, amico di alcuni confratelli fidati, il giovane, pur rendendosi conto che l’Ordine non è più quello di un tempo, sembra aver realizzato i suoi sogni ed è soddisfatto della propria esistenza. Una sera, però, Bartolomeo vede casualmente qualcosa che non dovrebbe vedere e tutto cambia radicalmente: per il nobile romano inizia una parabola declinante che lo porterà a scontrarsi con i giochi di potere ai vertici del governo dell’isola, a diventare un reietto dell’Ordine e, addirittura, a trasformarsi in un latitante accusato di omicidio. La sua nuova condizione lo trascinerà in una serie di avventure e di incontri che gli daranno l’opportunità di comprendere meglio se stesso e la realtà che lo circonda, di arrivare ad avere un ruolo non di secondo piano nella “Rivolta dei Preti” guidata da don Gaetano Mannarino e, inaspettatamente, di innamorarsi.


Recensione

Ho letto questo libro qualche mese fa, ma ho tardato a scrivere la recensione perché sentivo la necessità di recensirlo "a freddo" e di curiosare in giro (e un po' per impegni vari). 
Questo perché, per chi non lo sapesse, ciò che viene raccontato è ispirato ad una storia vera.

Come avrete avuto modo di vedere dalla trama, il nostro protagonista è fra’ Bartolomeo Ruspoli Marescotti di Cerveteri, un cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di nobili origini. Bartolomeo sarà animato per l'intero romanzo dal sogno di aiutare e fare del bene, ma allo stesso tempo sarà vittima della spasmodica ricerca di avventura e del fascino del suo stesso Ordine.
La convivenza fra l'Ordine dei Cavalieri di Malta e il clero locale, supportato dalla popolazione maltese, infatti, si scoprirà essere più difficile di quanto l'ingenuo Bartolomeo creda.

L'isola viene governata da stranieri che ne sfruttano la terra e portano la popolazione a soffrire la fame, incuranti della sua tradizione e della sua cultura. Non esiste ormai da tempo un reale interesse nei confronti del popolo e questo sembra apparire chiaro solo alla popolazione stessa, mentre i Cavalieri credono ancora di essere dalla parte del giusto.
E mentre il malcontento si fa sempre più dilagante, spiccano delle personalità all'interno del clero locale che iniziano ad organizzarsi per cambiare attivamente le cose, costi quel che costi.

Bartolomeo scoprirà sulla sua stessa pelle quanto in là possa spingersi la bramosia e il desiderio di potere di coloro che, fra tutti, dovrebbero rappresentare i valori morali positivi dell'Ordine, i suoi stessi capi; e da qui ne scaturirà una profonda crisi identitaria e una presa di coscienza via via sempre più solida.

Il nostro protagonista, che ricordo essere un personaggio realmente esistito (anche se non precisamente presente negli stessi anni della storia), si ritroverà più volte a fare delle scelte morali: una prima volta, quando deciderà di servire gli ideali di incorruttibilità e di servizio alla fede e ai più deboli, tradendo il suo stesso Ordine; e una seconda volta, quando, durante la catastrofica rivolta dei preti del 1775, dovrà separare i sentimenti dalla regione, scegliendo quest'ultima.

Personalmente la storia mi ha interessata, sebbene abbia trovato la prima parte del libro un po' lenta; cosa che fortunatamente è andata a scemare via via che ci si avvicinava sempre di più all'insurrezione vera e propria. 

Ciò che mi ha fatto storcere il naso sono state due cose: la prima grafica e la seconda inerente alla trama. 
Non mentirò e non dirò di essere riuscita ad ignorare i dialoghi resi in corsivo, nonostante l'uso di tutti i simboli utili ad identificare un dialogo. Per una buona parte del libro ho creduto si trattasse di ricordi o di conversazioni origliate, e questo ha complicato la comprensione di una parte già carica di nozioni storico-politiche. 

L'altro aspetto a cui accennavo prima è invece il rapporto fra Bartolomeo e Tereza, un personaggio che apparirà ad un certo punto della storia e che rimarrà una costante. Ebbene, stando alle note finali dell'autore, si scopre che la donna non solo è realmente esistita, ma fra' Bartolomeo sembrava nutrire per lei sentimenti sinceri e profondi. Ciò che non mi è molto piaciuto è stato il modo in cui si è tentato di presentare questa loro semi-platonica relazione amorosa. Sarò sincera e dirò che, finché non ho scoperto del reale legame che univa questi due personaggi, ho continuato a trovare il tutto forzato e non naturale. Comprendo la scarsità di fonti sufficienti per ricostruire la loro storia, ma allo stesso tempo, trattandosi di un romanzo storico e non di un manuale o di un saggio, non si sarebbe potuto recriminare alcun estro creativo. In realtà non ho vere mezze misure: avrei preferito che o fosse stata sviluppata meglio o che non ci fosse stata affatto, perché distraeva -e non in maniera del tutto positiva- dagli avvenimenti storici che stavano iniziando a succedersi con un ritmo sempre più serrato. 

Questo è un libro che ho deciso di leggere -e grazie ancora all'autore per avermene fornita una copia-, consapevole che sarei uscita dalla mia comfort zone, perché volevo vedere se sarebbe stato capace di insegnarmi una parte di storia, per quanto piccolina, che non si ha quasi mai modo di affrontare altrimenti. Se c'è qualcosa che andrebbe sottolineato è che la passione che l'autore nutre per la storia di Malta ha sicuramente influito positivamente e ad oggi posso dire di conoscere ciò che avvenne a Malta nel lontano 1775, ovvero la rivolta dei preti (anche chiamata rivolta dei sacerdoti) e le motivazioni che l'hanno portata ad attuarsi, per quanto con scarsi e quasi tragicomici risultati.



VOTO









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