sabato 10 aprile 2021

Recensione: This savage song - Questo canto selvaggio, di Victoria Schwab

Eccomi di nuovo qui con una nuova recensione. Questa volta sto parlando di This savage song - Questo canto selvaggio di Victoria Schwab! Un libro di cui ho sentito parlare estremamente bene e ora, a fine lettura, ancora mi chiedo come sia possibile. C'è chi ci ha trovato del genio, io personalmente ho riscontrato solo una forte delusione e oggi sono qui per mettervi in guardia ed evitare che facciate il mio stesso errore.

Eccomi di nuovo qui con una nuova recensione. Questa volta sto parlando di This savage song - Questo canto selvaggio di Victoria Schwab! Un libro di cui ho sentito parlare estremamente bene e ora, a fine lettura, ancora mi chiedo come sia possibile. C'è chi ci ha trovato del genio, io personalmente ho riscontrato solo una forte delusione e oggi sono qui per mettervi in guardia ed evitare che facciate il mio stesso errore. 

Ma bando alle ciance! Vi lascio alla trama e alla recensione, buona lettura.


This savage song - Questo canto selvaggio 
Victoria Schwab

Eccomi di nuovo qui con una nuova recensione. Questa volta sto parlando di This savage song - Questo canto selvaggio di Victoria Schwab! Un libro di cui ho sentito parlare estremamente bene e ora, a fine lettura, ancora mi chiedo come sia possibile. C'è chi ci ha trovato del genio, io personalmente ho riscontrato solo una forte delusione e oggi sono qui per mettervi in guardia ed evitare che facciate il mio stesso errore.


Trama

Kate Harker e August Flynn sono eredi dei due acerrimi nemici che si spartiscono Verity City, metropoli spietata che per anni è stata teatro di attentati e crimini efferati, finché la violenza ha cominciato a generare veri mostri, creature d'ombra appartenenti a tre stirpi: i Corsai e i Malchai, avidi di carne e sangue umani, e i potenti Sunai, che come angeli vendicatori con il loro canto seducono e divorano l'anima di chi si sia macchiato di crimini. Kate vorrebbe dimostrarsi decisa e implacabile come il padre, che permette ai mostri di infestare le strade e si fa pagare dai concittadini per proteggerli. August vorrebbe solo essere umano, generoso come il padre adottivo, ma la sua maledizione è di essere ciò che gli uomini maggiormente temono: l'ultimo dei Sunai. Proprio mentre la fragile tregua che mantiene la pace tra gli Harker e i Flynn rischia di incrinarsi, un agguato omicida costringe Kate e August a una precaria alleanza. Ma quanto potranno sopravvivere in una città popolata da mostri e in cui nessuno è al sicuro?


Recensione

Questo canto selvaggio (This savage song in originale) è un brutto libro? No, anzi, ha tutte le carte in regola per essere un buon libro, ma sin dall'inizio ho avuto una strana sensazione che mi sono portata dietro fino alla fine: manca qualcosa

Per una volta partirò prima dallo stile, per poi andare a sviscerare il romanzo. 

Lo stile della Schwab è semplice, le parole scivolano con facilità una dietro l'altra. Sicuramente è una lettura veloce, non pesante e con un livello di tensione tenuto sempre alto per non fare annoiare il lettore. 

La trama stessa non ha nulla da eccepire. La narrazione si articola in due POV ('point of view', o per chi non mastica l'inglese 'punto di vista') e potrebbe essere considerata "da manuale": l'andamento ad alti e bassi è ben strutturato e devo dire che non c'è una sola volta in cui -teoricamente- ti senti di poter chiudere il libro con tranquillità, senza voler sapere come continua. 

Ma di nuovo, se teoricamente era tutto perfetto, nella pratica è mancato qualcosa, e questo non mi piace.

Tanto è ben strutturata la narrazione quanto prevedibile. I colpi di scena, se non li si è visti arrivare capitoli prima, lasciano con l'amaro in bocca. La parola che mi viene in mente al momento è 'scolastico': è tutto troppo scolastico. Come andrà a finire lo si capisce subito, quasi si stesse assistendo ad una rappresentazione teatrale di Romeo e Giulietta, dove la trama è già tutta scritta sul libretto che abbiamo in mano fingiamo di ignorare la popolarità della tragedia

Ed ecco che arriviamo proprio a loro due, Romeo e Giulietta, l'emblema più famoso di un amore impossibile, non concesso, nato fra due fazioni rivali. Avrete già capito dalla trama come questa dinamica e i protagonisti vadano a braccetto, ma ci tengo a precisare che -almeno per questo primo libro- non ci sarà una storia d'amore. Il loro rapporto sarà di tipo affettivo, ma non romantico. Nulla da obiettare, anzi, se solo le dinamiche fra di loro non fossero state organizzate tutte a tavolino, con una precisione tale da renderle palesemente false e innaturali. 

Per spiegarvi meglio questa problematica, vi devo parlare prima dei due protagonisti, i nostri due piccoli Montecchi e Capuleti. 
Che dire... "eppure erano partiti così bene!". Non so chi abbia detto questa frase per la prima volta, ma so che, se non l'avesse già inventata, l'avrebbe fatto con questo libro. 

Inizialmente i nostri due protagonisti ci appaiono poco convenzionali, oserei dire quasi "nuovi". Sono felice che finalmente la letteratura si stia evolvendo dalla classica figura femminile, la donna angelo del focolare, ma devo dire che queste eroine senza macchia e senza paura, personalmente, mi stanno iniziando a stare un po' strette. Sempre per tornare a quei personaggi che amo, e che chi mi segue ormai conosce, i personaggi grigi sono estremamente interessanti, perché reali, con i loro pregi e i loro difetti, ciascuno con i propri scheletri nell'armadio e nessuno che finge di essere l'eroe che non è. Kate Harker all'inizio sembra avere tutte le carte in regola per essere una di loro: è spietata, ha un padre assassino e non solo ne è consapevole, ma ne va anche fiera. Aspira a dimostrargli di essere come lui e a renderlo fiero. Insomma, l'idea di una protagonista "cattiva", disposta a tutto per conseguire i propri obiettivi, se pur discutibili, mi allettava parecchio. 
Dall'altra parte della medaglia, invece, August Flynn non era il classico "bad boy", il cattivo ragazzo, quello dallo sguardo tenebroso, che inizialmente tutti credono malvagio ma che poi lascia cadere la giacca di pelle nera per rivelare uno sfavillante mantello celeste, con tanto di cappello con piume, mentre la moto sullo sfondo si trasforma in un maestoso destriero bian- (Ok, la smetto. Ma il fatto che oggi sia più polemica artistica del solito vi dovrebbe far capire le condizioni in cui verto a causa di questo libro). Dicevamo, August è qualcosa di potente, ma non vuole esserlo; è a tratti goffo, un pesce fuor d'acqua fra gli esseri umani, con un forte senso di giustizia, la voglia di aiutare e proteggere coloro che ama. Forte nella sua fragilità. Di nuovo, l'idea di nessuna giacca nera o mantello color ceruleo mi piaceva. 
Già immaginavo cosa sarebbe potuto accadere nel momento in cui una ragazza che aspira a fare la cattiva e un ragazzo che desidera fare l'eroe si fossero incontrati. L'idea ancora mi entusiasma, ma sono stata tradita: la facilità con cui entrambi sono scivolati nei classici ruoli di salvatore e ragazza da salvare è stata oltremodo deludente. 

Quando prima vi anticipavo che la dinamica Romeo-Giulietta era stata studiata a tavolino e che per questo risultava falsa, mi riferivo proprio a quanto appena detto. Si riesce già a capire a che punto della loro (in)evoluzione come personaggi ci si trovi mentre ancora si sta vivendo la scena. Capire cosa accadrà dopo è estremamente facile e questo elimina qualsiasi effetto sorpresa. 

Inoltre, oltre alle rivalità familiari, della commedia di Shakespeare sono state mantenute anche le tempistiche, perché tutto accade troppo in fretta. È veloce quando inizia in medias res senza spiegare questa società a noi estranea (e non verrà mai fatto!), è veloce quando impariamo a conoscere le loro versioni cliché prima di aver assimilato quelle che dovevano essere le originali, è veloce quando questi due ragazzi che dovrebbero odiarsi iniziano a collaborare come se nulla fosse, è veloce nei colpi di scena (i pochi non anticipabili) e negli snodi di trama, non permettendoci di assimilarli bene che già si riparte. Questo ritmo serrato, se da una parte non fa scemare l'attenzione, dall'altra non fa affezionare ai personaggi e davanti alle singole evoluzioni secondarie si finisce per rimanere impassibili. Non si può soffrire o gioire per qualcuno che non si è mai conosciuto. 

I personaggi secondari sono stati direttamente lanciati sullo sfondo a fare le comparse. Di loro ci viene detto pochissimo e, seppure potrebbero essere estremamente interessanti e complessi, non vengono minimamente sfruttati. E io lo so che alcuni di voi, sapendo essere questo libro il primo di una duologia, starete già pensando, ottimisti, di vederli ricevere le giuste attenzioni nei seguiti, ma io, piccola blogger cinica, sono qui per infrangere i vostri sogni e dire che se da una parte ho poca fiducia, considerando l'andazzo, dall'altra ho la certezza che alcuni di loro non li vedremo più, e non vado oltre per non fare spoiler. 

Più ci penso, più credo che la dicitura sull'aletta di seconda di copertina sia corretta, ma non nel modo in cui forse l'editore sperava. Ve la riporto: "Un romanzo tenebroso, seducente e vividamente cinematografico". Ed è proprio la parola cinematografico che mi fa credere che forse questo romanzo è stato pensato come una sceneggiatura. Senza che mi addentri in un settore che non mi compete, dico solo che forse il trucco del "show, don't tell" (mostra, non raccontare) è sfuggito un po' di mano. 

Vi avevo detto che questo romanzo aveva tutte le carte in regola per essere un buon libro, ma invece è stato l'ennesimo 'vorrei ma non posso'. Persino la fine è prevedibile nella sua imprevedibilità! Ho letto il finale, ho registrato i nuovi avvenimenti e non ho battuto ciglio. 
Altro tasto dolente: questa storia non mi ha lasciato niente, e credo non ci sia cosa peggiore per un libro. 
Non so se sia così delusa perché speravo di non dover leggere libri mediocri per un po' (per chi se lo fosse perso, sto parlando di Loki: il giovane dio dell'inganno, di Mckenzie Lee) o perché mi ha ricordato un altro libro dal grande potenziale sprecato e per la cui protagonista avevo grandi speranze. So soltanto che è stata una lettura mediamente passiva, che i personaggi che avevano davvero catturato la mia attenzione non sembrano importare all'autrice e che era tutto estremamente lineare, da "copione". È proprio quest'ultimo punto che non me lo fa annoverare fra i brutti libri, perché, sebbene prevedile, comunque si legge, è piacevole se non si hanno pretese, l'azione è tanta e se fosse stato un film magari mi sarebbe anche piaciuto abbastanza, ma di nuovo, questo non è un film, io avevo alte aspettative e mi sto iniziando a stufare delle classiche dinamiche fra i protagonisti solitamente tipiche degli Young Adult che tendono a far fare sempre la "cosa giusta" a discapito di trama e caratterizzazione. 


VOTO









7 commenti:

  1. Percepisco da qui la tua delusione per questo libro e ne sono stra dispiaciuta perché non c'è libro peggiore di quello che non lascia nulla e che fa apparire le donne si, emancipate ma senza macchia e senza paura. Peccato perché era un libro che aveva tanto potenziale!

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    1. Grazie! Come hai detto tu la delusione è stata tanta. Non è un brutto libro, ma non mi ha lasciato nulla e questa è una grave mancanza per quanto mi riguarda, anche se a molti è piaciuto

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  2. A questo punto, dopo la tua recensione scritta meravigliosamente, penso che non leggerò altro di questa autrice, mi aveva lasciato la stessa sensazione il suo libro Magic. Felice di aver rivenduto tutto senza rimpianti

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    1. Ti ringrazio! Mi dispiace di aver confermato i tuoi dubbi su di lei. Purtroppo per me non è né carne né pesce e a questo punto credo che non leggerò altro di lei neanche io

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  3. A questo punto, dopo la tua recensione scritta meravigliosamente, penso che non leggerò altro di questa autrice, mi aveva lasciato la stessa sensazione il suo libro Magic. Felice di aver rivenduto tutto senza rimpianti

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  4. Della Schwab ho letto solamente Addie LaRue e me ne sono innamorata. Spero di riuscire presto a recuperare anche altri suoi romanzi e di non rimanerne delusa!

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    1. A me invece quello manca, ma dopo quest'esperienza devo ancora decidere se comprarlo cartaceo o versione e-book. So di persone che l'adorano, io non posso annoverarmi fra queste, ma chissà... magari, e lo spero, non rimarrai delusa!

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