giovedì 8 luglio 2021

Recensione: Nevernight - I grandi giochi, di Jay Kristoff

Ed eccomi di ritorno con una nuova recensione. Nevernight - I grandi giochi, secondo volume dell'omonima saga di Nevernight di Jay Kristoff. Sicuramente una serie molto discussa, ma la vera domanda è: "L'avrò trovata all'altezza delle aspettative?". Non vi resta che leggere la recensione per scoprirlo!

Gli Spoiler sono segnalati in una sezione a parte. Buona lettura!


Nevernight - I grandi giochi
Jay Kristoff



Trama 

Mia Corvere, distruttrice di imperi, ha trovato il suo posto tra le Lame di Nostra Signora del benedetto omicidio, ma sono in tanti all'interno della Chiesa Rossa a pensare che non se lo meriti. La sua posizione è fragile, e non si sta affatto avvicinando alla vendetta cui agogna. Ma dopo uno scontro letale con un vecchio nemico, Mia inizia a sospettare quali siano i veri moventi della Chiesa Rossa. Al termine dei grandi giochi di Godsgrave, Mia tradisce la Chiesa e si vende come schiava per avere la possibilità di mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Sulle sabbie dell'arena, Mia trova nuovi alleati, feroci rivali e domande ancora più incalzanti sulla sua affinità con le ombre.


Recensione

Ho rimandato questa recensione a lungo e alla fine sono giunta a due conclusioni. La prima: tra il primo e il secondo volume di Nevernight c'è un divario, e pure molto grande. La seconda: il parere a caldo è nettamente più entusiasta rispetto ad un'opinione ponderata. Come ha detto una mia amica: "Una volta che l'entusiasmo per le battute sagaci scema, vedi le falle". 

Ed ecco cosa faremo oggi: cercherò di riportarvi lo stesso entusiasmo che mi aveva colta durante la lettura, ma senza ignorare le criticità di cui è evidentemente condito. Diamo il via alle danze!

Avevamo lasciato Mia come nuova Lama della Chiesa Rossa, con una nomina sicuramente fuori dal comune, ma se lo dice Cassius, chi siamo noi per contestare! (Non vi ricordate niente perché ho la cattiva abitudine di far uscire le recensioni dei seguiti dopo troppo tempo? Rimediate subito! Andate a (ri)leggere la recensione di Nevernight - Mai dimenticare. Io vi aspetto qui). La prima parte del libro -per l'esattezza poco più di un terzo- ricalca l'idea dei due pov temporali (pov: point of view, ovvero, punto di vista) del primo volume, iniziando quindi con una duplice narrazione in medias res, una con una Mia preda degli schiavisti e un'altra di quattro mesi prima, con una Mia femme fatale. 

Avendo già affrontato il primo libro con lo stessa schema narrativo, qui appaiono molto più "digeribili" gli interi capitoli-flashback in corsivo. Rispetto all'altro, però, il ritmo è incalzante fin dall'inizio e si presenta in un crescendo progressivo che conduce ad un finale da mille domande e dai colpi di scena notevoli.
Purtroppo questo comporta che tutto potrebbe essere uno spoiler, perciò mi limiterò a dirvi che Mia si conferma un vero personaggio grigio. La vendetta continua ad essere la sua missione e se c'è una cosa che non si può negare è che non sia coerente.

Un grande punto a favore, poi, per me è l'integrazione della cultura latina! Vi avevo detto di essere una latinista, ma forse avevo omesso che i miei studi universitari sono proprio sulle Lettere Antiche: con cognizione di causa, quindi, vi posso dire che Kristoff non solo ha attinto ampiamente alla cultura e all'amministrazione romana, ma è stato anche capace di integrarla con bravura. Magari un giorno, a saga completata, farò un post di approfondimento al riguardo!

Ad ogni modo, questo mi porta alla domanda: mi è davvero piaciuto il libro o ho semplicemente amato i richiami a ciò che studio da anni? Non sono sicura di poter dare una risposta, ma sicuramente so che avrei preferito che l'aspetto socio-politico fosse più presente. Alla fine dei giochi -letteralmente- Mia passa da scuole isolate sulle montagne a celle di scuderie di gladiatori. Il classico trucchetto di ideare uno sfondo geniale ma non approfondirlo facendo vagare i personaggi in bettole, deserti, montagne e carceri lascia un po' il tempo che trova. A tratti diventa frustrante. Si può davvero definire buono un worldbuilding che viene lasciato sullo sfondo, lontano, oltre la nebbia fitta? A tal proposito, casca a fagiolo il tema della religione. Quanto è mito e quanto è realtà? I tenebris sembrerebbero essere collegati a Niah, così come la collana chiamata Trinità sembra avere un legame con Aa, ma è solo la dea che viene presentata come "parte attiva", mentre il dio parrebbe più una leggenda. 

Da qui mi viene spontaneo collegarmi ai tenebrisÈ stato interessante scoprire qualcosa di più su di loro, ma sappiamo ancora troppo poco. Il secondo libro ha lasciato più domande che risposte e temo che nel terzo sarà tutto semplicemente troppo da digerire e da assimilare. Voglio sperare che non sia così, ma alla fine non sarebbe la prima sotto-trama che Kristoff non chiude o accelera, forzandola inevitabilmente. Per parlarvi di questo dovrò fare degli SPOILER, perciò se non volete rovinarvi la "sorpresa" non cliccate sul bottone sottostante.

Alla fine Nevernight aveva il potenziale per essere innovativo, con un interessante worldbuilding e una protagonista fuori dagli schemi, ma si perde in se stesso, anzi, non decolla mai. Rimane comunque una lettura molto scorrevole (note escluse), abbastanza "innovativa" e con i contenuti giusti per mantenere l'attenzione alta dall'inizio alla fine. E poi la società che strizza l'occhio a quella romana è sempre cosa buona e giusta! Non mi sento di dargli più di 4 stelle, perché se da un lato l'ho nettamente preferito al primo, dall'altro la relazione di cui vi ho parlato sopra e i non detti comodi solo all'autore mi impediscono di dargli quel mezzo punto in più. 


VOTO

 

 

 




8 commenti:

  1. Finalmente una nuova recensione 😍! Come sempre sei stata molto precisa e hai spiegato benissimo tutti i punti che ti hanno fatto storcere il naso. Sono sincera, questa saga non mi ha mai attirata però ci farò comunque un pensierino!

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    1. Sì, finalmente sono tornata! Sicuramente è una saga che ha ricevuto molta attenzione, quanto sia meritata ancora non mi è chiaro, però...

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  2. Ben tornata!
    Mancavano le tue recensioni, sempre precise e accurate.
    Riesci sempre ad attirare la mia attenzione e risvegliare la mia curiosità.

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  3. Grazie per avermi citata ahahahahahaha comunque boh, più passa il tempo e più questa saga mi è indifferente. Poi mi dirai il tuo parere per il terzo

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    1. Quella frase meritava di essere riportata ahahah Concordo con te: bella sul momento, ma poi mi accorgo che non mi ha lasciato nulla. Ho già paura per il terzo, spero almeno di divertirmi prima di rimanere delusa, in caso!

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  4. Bella recensione! La saga di Nevernight è stata per me una sorpresa: sebbene non sia il capolavoro del secolo ero partita con aspettative molto basse e invece mi sono dovuta ricredere!
    Il terzo volume è un po' sottotono rispetto ai precedenti ... aspetterò di sapere cosa ne pensi!

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    1. Io invece ho avuto l'esperienza opposta! Avrei quasi abbandonato il primo volume se non fosse stato per il successo mediatico che aveva ricevuto. Continuo a non trovarci neanche io il capolavoro del secolo, ma questo secondo libro mi è piaciuto particolarmente. Per quanto riguarda il terzo l'avevo già sentito dire in giro e mi sto preparando psicologicamente...

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