domenica 28 febbraio 2021

Recensione: La zona gialla, di Luigi Combariati

Finalmente, dopo un periodo veramente intenso, riesco a portarvi la recensione di una nuova distopia, questa volta sconosciuta ai più perché uscita appena a luglio 2020! Il libro di cui sto parlando è La zona gialla di Luigi Combariati. Vi lascio dunque alla trama e alla recensione spoiler free, buona lettura!

Finalmente, dopo un periodo veramente intenso, riesco a portarvi la recensione di una nuova distopia, questa volta sconosciuta ai più perché uscita appena a luglio 2020! Il libro di cui sto parlando è La zona gialla di Luigi Combariati. Vi lascio dunque alla trama e alla recensione spoiler free, buona lettura!


La zona gialla
di Luigi Combariati

Finalmente, dopo un periodo veramente intenso, riesco a portarvi la recensione di una nuova distopia, questa volta sconosciuta ai più perché uscita appena a luglio 2020! Il libro di cui sto parlando è La zona gialla di Luigi Combariati. Vi lascio dunque alla trama e alla recensione spoiler free, buona lettura!


Trama 

Un libro di narrativa distopica che evidenzia, amplificandoli, i guasti della società contemporanea. In un futuro lontano, la Società è diretta da una Intelligenza Artificiale (il Sistema), che governa le Cinque Zone del Pianeta. Ogni nuovo nato subisce un processo che gli consentirà di collegarsi telematicamente al Sistema e dalla connessione digitale dipenderà l'accesso a beni e servizi primari e superflui. Il denaro come mezzo di scambio è stato abolito. Beni e servizi sono gratuiti, a semplice domanda; in cambio l'obbligo di fornire, a richiesta, la propria attività lavorativa nel campo in cui si è stati formati. Non esistono leggi scritte, ma, a giudizio del Sistema, chi viola le regole della convivenza viene precluso per un certo periodo dall'accesso alle comunicazioni telematiche e non otterrà cibo, acqua o altre prestazioni. Una categoria di persone, però, per fattori genetici, resta immune al trattamento. È fuori dal controllo del Sistema e costretta in appositi spazi. Alcuni di questi soggetti riescono a evadere e organizzano un movimento di rivolta. Come si porrà il protagonista nei confronti della Ribellione? Prenderà coscienza dell'instabilità e dell'iniquità del passato? E saprà l'Intelligenza Artificiale correggere la struttura sociale e conformarsi alle diverse istanze dell'Uomo?


Recensione

Inizio subito con il dirvi che La zona gialla è un distopico, ma non uno di quelli che ti spaventa e ti fa preoccupare delle sorti del mondo, ma uno più sottile, che ti fa venire la pelle d'oca senza apparente motivo, uno che potrebbe risvegliare il sesto senso da ragno di Spiderman. C'è qualcosa che non va in quello che stai leggendo, ma non capisci cosa. 

Finalmente, dopo un periodo veramente intenso, riesco a portarvi la recensione di una nuova distopia, questa volta sconosciuta ai più perché uscita appena a luglio 2020! Il libro di cui sto parlando è La zona gialla di Luigi Combariati. Vi lascio dunque alla trama e alla recensione spoiler free, buona lettura!
Questa società distopica è più insidiosa delle solite, perché apparentemente non comporta svantaggi. Qualsiasi desiderio e qualsiasi necessità vengono soddisfatte in pochi secondi, si potrebbe dire che tutto sia a portata di click: i cittadini ricevono un'istruzione, lavorare a chiamata permette loro di avere molto tempo libero, cibo e bevande sono a completa disposizione e gratuiti, ci si può spostare in poco tempo, insomma, dove starebbe la distopia direte voi? Questo è il chiaro esempio di quelle che si chiamano utopie-distopie: quelle realtà negative che all'apparenza per chi le vive risultano positive (per intenderci meglio: 1984 di Orwell non è un'utopia-distopia, Il mondo nuovo di Huxley invece sì). 
Nella lettura si alterneranno momenti in cui vi accorgerete degli aspetti differenti e che rendono la distopia tale e momenti in cui penserete che alla fine tutta questa negatività non la vedete, e sarà allora che inizierà quel brivido, quella consapevolezza che La zona gialla è un'ipotesi più vicina di quanto non si creda, che non stiamo parlando di un brutto futuro, ma di un mezzo presente! 

Questa è sicuramente una distopia particolare e diversa dalle solite. Forse proprio per le similitudini con il nostro presente o forse per l'andamento particolarmente tranquillo e privo di eventi violenti o ansiogeni.
Vi avverto, quindi, che se cercate colpi di scena ed inseguimenti, questo non è il libro che fa per voi. Qui è tutto più introspettivo, più strutturato affinché noi, con il protagonista, possiamo scoprire la verità che si cela dietro al Sistema.  

Per una buona prima parte del libro tutto procede lentamente: è necessario introdurre le dinamiche, le possibilità e i limiti di questo nuovo assetto sociale. Ma anche quando ormai la storia avrà ingranato, le cose non inizieranno ad animarsi particolarmente se non solo verso i capitoli finali, in un susseguirsi di prese di consapevolezza più o meno indotte.

Così come tranquillo potremmo definire l'andamento del libro, così potremmo definire il nostro protagonista. M101-2292/7G/36, o per gli amici M101, è un uomo di cinquant'anni con una vita davanti di altri 150 circa ed è profondamente annoiato. Annoiato dalla vita, dalla monotonia, dall'assenza di stimoli. A tratti è ingenuo e a tratti ribelle nella sua noia, nella sua voglia di fare qualcosa e di testare i limiti di quello che dovrebbe essere un sistema perfetto. 
La società del 2327 ha, infatti, solo una regola: è permesso tutto ciò che non è vietato. Tanto di cappello all'autore, perché è una frase che richiama l'assurdo de "La guerra è pace" di 1984 di G. Orwell e che rappresenta l'emblema della società che Combariati cerca di farci arrivare. 

Ad ogni modo, in generale, la caratterizzazione del personaggio è parziale, come sarebbe parziale qualsiasi cosa che non può essere descritta secondo i canoni moderni: hobby, ideologie politiche e sociali, relazioni sociali nella Zona Gialla -e nel resto del mondo- non esistono. In questa realtà tutto ciò è diluito o del tutto assente e questo impedisce di entrare particolarmente in sintonia con il protagonista di cui alla fine sappiamo poco, e di base in realtà lui ne sa quanto noi. 
Ben più complessi sembrerebbero essere i personaggi secondari nella vita di M101, ma sono poche le volte che li incontriamo e in fin dei conti sappiamo poco anche di loro. Non è che le loro vite siano costellate di avventure che potrebbero farci intendere come agirebbero, e quindi comprenderne il carattere; non vorrei utilizzare il termine piatto, perché sarebbe sbagliato, ma sicuramente i personaggi non sono il fulcro del romanzo. Verso la fine del libro, però, vivendo degli eventi più sconvolgenti, siamo in grado di vedere uno scorcio di chi sarebbero potuti essere, e devo dire che mi sono piaciuti. 

Nei confronti del romanzo non ho critiche da fare, se non un appunto sul finale: si sarebbe potuto osare di più. Sono gusti certo, e ormai avrete capito che adoro determinati tipi di finali (cinismo e pessimismo portatemi via!), ma avrei amato ricevere una batosta conclusiva anziché l'happy ending (avranno o non avranno vinto i rivoltosi?). 
Sempre riguardo al finale, l'ho trovato un po' frettoloso: paragonato ai ritmi dell'intero libro, il tutto finisce per risolversi sì con senso e senza buchi di trama (e di questi tempi bisogna esserne grati), ma troppo in fretta, non mi ha lasciato assaporare il susseguirsi degli avvenimenti. 

Per tutti coloro che si sono spaventati a scoprire che i nomi dei personaggi sono stati sostituiti da sigle, o meglio, la versione più aggiornata e dettagliata dei nostri codici fiscali, vi tranquillizzo dicendo subito che non solo dopo un paio di volte tali cifre verranno abbreviate alle prime quattro, ma ci si abitua persino piuttosto in fretta. 
Riguardo allo stile non ho nulla da eccepire, se non i "programmi" che talvolta appesantivano la lettura, ma che fornivano anche una serie di informazioni utili per meglio comprendere questa nuova società. 

In conclusione, è un libro che consiglierei, anche solo per renderci conto di quanto la tecnologia e internet ci stiano rendendo dipendenti, ma anche di quanto ci aiutino, nel bene e nel male. 
Concludo con l'ultima frase del libro (che non contiene spoiler di alcun tipo): 

Viviamo, oggi, in un mondo perfetto?


VOTO

4 commenti:

  1. Sembra un libro che potrebbe interessarmi, soprattutto per le riflessioni che fa scaturire

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    1. Sicuramente apre gli occhi su molte cose. Sono contenta di avertelo fatto conoscere!

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  2. Il libro sembra interessante, soprattutto la tematica principale e il fatto che sia una distopia diversa dal solito. Ci farò un pensierino! Recensione bellissima come sempre!

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    1. Grazie! Ha certamente i suoi punti forti e innovativi come libro

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