martedì 24 maggio 2022

Recensione: Le ombre tra di noi (The Shadows Between Us), di Tricia Levenseller

ecco a voi oggi, giorno dell'uscita italiana, la recensione di Le ombre tra di noi di Tricia Levenseller, quello che Kerri Maniscalco ha definito "La storia d'amore Serpeverde che tutti stavamo aspettando".

Speravo di portarvela prima, ma ho perso la cognizione del tempo, quindi ecco a voi oggi, giorno dell'uscita italiana, la recensione di Le ombre tra di noi di Tricia Levenseller, quello che Kerri Maniscalco ha definito "La storia d'amore Serpeverde che tutti stavamo aspettando".
NB: Io ho letto il libro in inglese, ignoro come sia stato reso in traduzione. Per gli interessati, il livello di inglese richiesto non è più alto di un B2, quindi se masticate un po' di inglese non troverete difficoltà. 

Le ombre tra di noi (The Shadows Between Us)
di Tricia Levenseller

    Recensione: Le ombre tra di noi (The Shadows Between Us), di Tricia Levenseller       Recensione: Le ombre tra di noi (The Shadows Between Us), di Tricia Levenseller


Trama


“Non hanno mai trovato il corpo del primo e unico ragazzo che mi ha spezzato il cuore. E mai lo troveranno.” Alessandra è stanca di essere trascurata e ha escogitato un piano per diventare potente: 1. Corteggiare il Re delle Ombre. 2. Sposarlo. 3. Ucciderlo ed ereditare il regno. Nessuno conosce il vero potere del Re delle Ombre. Alcuni sostengono che può far eseguire i suoi ordini alle ombre che gli danzano intorno. Altri dicono che le ombre gli parlano, sussurrandogli i pensieri dei suoi nemici. In ogni caso, Alessandra ha un obiettivo ambizioso e farà di tutto per raggiungerlo. Non è la sola, però, a voler uccidere il Re. Quando qualcuno attenta alla vita del sovrano, Alessandra si ritrova costretta a proteggerlo, almeno fino a che non sarà la sua consorte. E dovrà lottare per non innamorarsene. Dopotutto, quale migliore compagna di una regina astuta e senza scrupoli per un Re delle Ombre?


Recensione


È difficile parlarvi di Le ombre tra di noi libro perché non sarà -e difatti non è- il capolavoro del secolo, ma a me è piaciuto!
Innanzitutto prima di parlarvi di ciò che mi è piaciuto e che mi porta a consigliarvi la sua lettura, vi dirò cosa potrebbe farvi storcere il naso.

Primo passo: abbassate le aspettative.

Non so quale fosse la reale intenzione dell'autrice, ma personalmente ho interpretato la storia più come un racconto breve che come un romanzo. Mi spiego: l'autrice (sempre secondo la mia interpretazione) voleva mandare un messaggio e per farlo si è avvalsa di personaggi che ha creato ad hoc.

Di fatto la psicologia di molti è appena accennata, rappresentano più degli stereotipi, quasi fossero delle maschere. Il worldbuilding è praticamente inesistente e di fantasy c'è davvero poco.
Ciò che mi fa credere che fosse una scelta ponderata e non una carenza dell'autrice è il fatto che il potenziale per un libro più lungo, e in realtà anche per più libri, ci sarebbe stato. Ogni tanto ci vengono concesse piccole chicche culturali, che testimoniano un'idea di fondo interessante, ma poi rimangono fine a se stesse, non vengono approfondite o riprese. L'impressione che ho avuto è stata come se l'autrice volesse dirci "Vedi? Avrei potuto creare un bel mondo, ma non è quello che voglio fare adesso, non è sul worldbuilding che dobbiamo concentrarci".

E allora qual è questo messaggio che tanto voleva mandare? La libertà sessuale femminile e la necessità di un'indipendenza economica per le donne.
Questo perché, da quel poco che sappiamo, la società presente è molto simile a quella vittoriana dal punto di vista della morale e della divisione sociale di genere. 

Questa volontà di cambiamento è esplicitata più volte dalla protagonista stessa. Alessandra è una ragazza con un obiettivo: raggiungere un'indipendenza dagli uomini della sua vita, in primis dal padre e in secundis poi da un futuro marito che le sarà sicuramente imposto.
Sa che il padre la costringerà a sposarsi, indipendentemente dal suo volere, e arriva quindi alla consapevolezza che l'unico modo di essere libera è raggiungere una posizione politica tale per cui nessuno potrà più imporle nulla. Nel mentre inizia anche a maturare il desiderio di cambiare la situazione sociale delle donne: è ingiusto costringerle a sposarsi, è ingiusto imporre loro una castità pre-matrimoniale mentre alla loro controparte maschile è invece concesso avere avventure di una notte, è ingiusto venire imprigionate per aver desiderato quel poco di indipendenza sessuale a loro preclusa.
Nella sua testa si è ormai delineato un piano ben preciso: corteggiare il Re, sposarlo e, una volta diventata Regina, ucciderlo.

Una volta ottenuto quel potere potrà finalmente godere di quell'autonomia che tanto brama e cambiare quelle leggi che limitano le donne.

Non giriamoci intorno. I suoi ideali sono validi e comprensibili, ma Alessandra è spietata e senza scrupoli. Da quando ha ucciso il suo primo amore, dopo essere stata lasciata per un'altra ragazza, ha capito che non si fermerà neanche all'omicidio pur di ottenere ciò che vuole.
E questa sua consapevolezza di non essere una "brava persona" non la abbandonerà mai per l'arco dell'intero libro, anzi.

Il re Kallias (da leggere come /Kallaias/) da parte sua, sembra poterle dare tutto quello che desidera: posizione, potere, soldi. Quello che sembra uno spietato imperatore in realtà nasconde un lato più soffice e si fa amare a modo suo. Ma questo non aiuterà la nostra protagonista, che non solo rimarrà ferma nella convinzione di portare a termine il suo piano, ma si ritroverà anche costretta a proteggerlo da intrighi di corte che si trascinano già da anni.

Il libro è abbastanza breve, ma non risulta frettoloso: temevo che qualcosa sarebbe stato affrettato e invece l'ho trovato piuttosto equilibrato. Non è sicuramente ciò che mi aspettavo quando lo acquistai, ma mi è piaciuto. È quel guilty pleasure che solo una storia non perfetta ma emotivamente coinvolgente ti lascia.

Sono sempre molto critica con i libri che leggo, lo sapete, sia che mi siano piaciuti sia che invece non li abbia apprezzati, per questo non posso non dirvi che se cercate una storia con un worldbuilding strutturato, una buona componente fantasy e un vasto ventaglio di personaggi secondari approfonditi questo libro non fa per voi.

Eppure (c'è sempre un eppure), nonostante questi siano per me aspetti solitamente imprescindibili, vi devo dire che a me è piaciuto, e neanche poco.

Una protagonista consapevole delle sue capacità, che crede in se stessa e che aiuta altre donne a raggiungere la stessa consapevolezza, una ragazza con forti idee femministe, ampiamente dichiarate, e con la giusta dose di spietatezza tale da non renderla neanche un personaggio grigio (se proprio vogliamo, sarebbe un grigio molto molto scuro), figurarsi la classica eroina pronta a sacrificarsi per gli altri... insomma, è stata una ventata d'aria fresca in un contesto di paladine della giustizia, e secondo me ne vale la pena.

Non dirò altro perché non voglio farvi spoiler, ma vi anticipo solo che ci sarà una scena nella parte finale del libro che porterà grande soddisfazione a tutti coloro che si sono stancati dell'elargizione di bontà sempre e comunque.

In conclusione, è un libro che consiglierei? Sì. Sì perché a modo suo è qualcosa di nuovo, sì perché Alessandra è all'avanguardia e sì perché, per quanto non sconvolgenti, ci sono degli intrighi di corte interessanti. Meno se, come già detto, cercate un worldbuilding strutturato (non ci sono buchi di trama, semplicemente vediamo estremamente poco della società e di quel mondo).

C'è un piccolo bonus per tutte le persone appassionate di vestiti! In inglese sono stati i punti più difficili da comprendere, perché si tratta di termini piuttosto di nicchia, ma l'immagine che ho ottenuto dopo è valsa la pena di aver dovuto interrompere la lettura per ricercare i significati su google traduttore (ognuno fa quel si può).


VOTO

2 commenti:

  1. Finalmente ho il tempo di tornare a leggere le recensioni, piano piano le recupero tutte perché ho visto che ne hai messe parecchie! Questo libro mi ispira molto: ammetto che i personaggi spietati a volte mi mettono un po' in difficoltà (sono facilmente impressionabile quindi solitamente preferisco i personaggi grigi) però mi piace questa cosa di non far "redimere" la protagonista con la banalissima storia d'amore dove lui è buonissimo e perfettissimo e allora lei si innamora e diventa anche lei buonissima e perfettissima. Penso proprio che lo leggerò visto che è uscito anche in italiano (il mio livello di inglese è pessimo)!

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    1. La redenzione ottenuta con "la forza dell'amore/amicizia" è un qualcosa che non mi è mai piaciuto e, come hai detto, qui non è presente fortunatamente. E poi mi ripeterò, ma questo libro è un po' il mio guilty pleasure quindi attendo il tuo parere per quando lo leggerai!

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