lunedì 20 marzo 2023

Recensione: Ragazza Serpente Spina, di Melissa Bashardoust

eccomi oggi con la recensione di Ragazza Serpente Spina di Melissa Bashardoust, un libro fantasy autoconclusivo dalle venature fiabesche.

Non ho una tbr (to be read = lista di lettura) per un motivo, ovvero la mia incapacità di seguire un ordine prestabilito con cui affrontare le mie letture. E per lo stesso motivo non dovrebbe sorprendervi che, invece di seguire l'ordine delle recensioni che mi ero prefissata di pubblicare e di terminare i libri in lettura, entrambi già segnalati qui, ne abbia letti e recensiti altri. Ma questo passa il convento, quindi rassegnatevi.

Pertanto, eccomi oggi con la recensione di Ragazza Serpente Spina di Melissa Bashardoust, un libro fantasy autoconclusivo dalle venature fiabesche. 


Ragazza Serpente Spina 
di Melissa Bashardoust



Trama

C'era e non c'era una volta - così cominciano sempre le fiabe - una principessa destinata ad avvelenare chiunque la toccasse. Ma per Soraya, tenuta nascosta fin dalla nascita, cresciuta lontana dalla sua famiglia, al sicuro solo nel suo giardino, questa non è soltanto una fiaba. All'approssimarsi delle nozze del suo gemello, Soraya deve decidere se uscire allo scoperto per la prima volta. Nelle segrete del palazzo una div, una demone, potrebbe avere le risposte che sta cercando, la chiave per ottenere la libertà. Al di fuori c'è un giovane uomo che non teme la principessa, nei cui occhi non si legge paura, ma profonda comprensione di chi lei sia veramente, oltre la maledizione e il veleno. Soraya pensava di sapere quale fosse il suo posto nel mondo, ma quando le sue scelte portano a conseguenze inimmaginabili, inizia a chiedersi chi sia davvero e cosa stia diventando: una donna o una demone? Una principessa o un mostro?


Recensione

Ragazza Serpente Spina di Melissa Bashardoust nasce, e viene dichiarato dall'autrice stessa nelle note finali del romanzo, dall'unione di più fiabe. Una zona intermedia fra un retelling e un'opera di fantasia. Tenere a mente il carattere fiabesco, nonché l'origine del poema, ovvero il leggendario poema epico persiano Shah-Nameh, è carattere imprescindibile per comprendere come approcciarsi a questo romanzo.

Tutte le critiche stilistiche che mi erano nate durante la lettura sono scemate una volta arrivata alle Note dell'autrice, perché secondo me lo stile non particolarmente eccelso e a tratti infantile può essere scusato se lo si associa ad una fiaba

Dicendo infantile non voglio banalizzarlo o ridicolizzarlo, ma evidenziare come a mio parere questo Young Adult si possa definire tale, ma con una forte tendenza al target Teen, proprio per la sua assimilazione alle fiabe. Gli avvenimenti, infatti, sono narrati in maniera semplice, c'è poco approfondimento psicologico (ma non assente!) e la trama è abbastanza lineare. Inoltre la presenza di numerosi "mostri" (per certi versi simili in aspetto e modi ai nostri licantropi, vampiri, etc), per chi - come me - è abituato ad una lettura "categorizzata" per creature, può  risultare un'accozzaglia di creature fantastiche, ma, di nuovo, nell'ottica di una fiaba con una netta distinzione fra bene e male risulta se non scontata, quantomeno accettabile.

Non nego che avrei preferito un maggiore approfondimento psicologico, non solo della protagonista, ma anche dei personaggi secondari, almeno dei più rilevanti. Non è nullo a tal punto da risultare evidente, però lo è abbastanza da farti desiderare di più. Inoltre, le basi e le capacità di scrittura c'erano tutte. Per questo questa approssimazione risulta ancora più frustrante. 

Soraya, la protagonista, sarebbe potuta essere davvero un personaggio fantastico. Aveva tutte le ombre necessarie per risultare sfaccettata e controversa, ma purtroppo è mancato qualcosa. Sicuramente l'aspetto predominante del binomio bene-male non ha aiutato. Le dinamiche con il resto della sua famiglia sono delicate e negative: le motivazioni che spingono i suoi familiari a comportarsi nel modo in cui fanno sono semplicistiche, banali, quasi superficiali per alcuni, e in tutta onestà, tranne forse per un caso, non è presente alcuna redenzione da parte loro, che pure vengono perdonati. 

Paradossalmente il personaggio meglio caratterizzato risulta essere il cattivo. E di nuovo, quando dico che la tematica Bene contro Male è presente, intendo letteralmente: il cattivo non è solo un cattivo, ma è IL cattivo, in motivazioni, capacità, alleati e soprattutto aspetto. Ahimè, l'aspetto fiabesco si fa sentire parecchio, specialmente da questo punto di vista.

Sempre per la serie "vorrei ma non posso" abbiamo il problema delle dinamiche extra familiari. Le relazioni, che siano d'amore o d'amicizia, risultano frettolose, senza basi solide. Si apprezzano i personaggi, ma non gli ci si lega e quando questi, per un motivo o per un altro, prendono strade diverse, si registra il cambiamento senza provare chissà quale emozione in merito. Tradimenti o atti di fiducia che siano danno tutti lo stesso risultato di un grande OK. 

Ciò che mi è piaciuto e di cui mi posso dire mediamente soddisfatta è il worlbuilding. La quantità di termini stranieri è giusta per far calare il lettore all'interno di un mondo e una società diversa dalla propria, ma non troppa da far sentire di star annegando fra parole sconosciute.  

Per quanto riguarda la componente queer, Ragazza serpente spina acquista punti perché la protagonista si trova nello spettro della bisessualità? Sì. Sarebbe uno dei primi libri che consiglierei a chi vuole una protagonista all'interno di una relazione saffica? No, non proprio. Va però detto che la relazione che Soraya intraprenderà l'ho trovata carina e la coppia non sembra cascata dal cielo, ma ben ponderata. Peccato per lo scarso approfondimento psicologico, però. 

In conclusione, Ragazza serpente spinda di Melissa Bashardoust è un libro che consiglierei? Nì. Dipende da cosa vi aspettate di trovare e dal livello di impegno che pretendete dalla vostra lettura. Scorrevole, avvincente il giusto, leggera sono gli aggettivi che userei per questo libro, quindi se è questo che state cercando, perché no! 


VOTO














2 commenti:

  1. Lo tengo in considerazione per un lettura leggera e non impegnativa. Ho sempre amato le fiabe quindi potrebbe essere una buona lettura. Non è uno di quei libri che comprerò all'istante però se capita una buona occasione ci faccio un pensierino. La recensione, come sempre, è impeccabile. È valsa la pena aspettare e penso che il tuo scritto sia la recensione più oggettiva che abbia letto su questo libro (che in linea generale è stato amato o odiato) ❤️❤️

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    1. Hai riassunto perfettamente ciò che penso di questo libro: non è da correre a comprarlo, ma se capita occasione perché no. Devo dire, poi, che hai ragione e che mi ha sorpresa questa netta divisione fra chi lo ha amato e chi lo ha detestato. Personalmente mi trovo nel mezzo e non vedo i motivi per propendere per nessuna delle due parti. E come sempre, grazie per i complimenti 💙

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